Le imprese affrontano le trasformazioni aumentando la propensione all’innovazione. Questo, in sintesi, è quanto emerge dall’Osservatorio Innovazione dell’Emilia-Romagna che offre dati tra i più aggiornati esplorando prassi e potenziale innovativo delle aziende nei vari settori dell’economia.
Il rapporto di ricerca è curato, dal 2012, da CISE - Centro per l’innovazione e lo sviluppo economico, Azienda speciale della Camera di commercio della Romagna ed è realizzato in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna. Dal 2018 beneficia anche del supporto della Regione Emilia-Romagna e di ART-ER.
Hanno partecipato, attraverso interviste, all’indagine dell’Osservatorio 4104 imprese con oltre 1 milione di euro di fatturato. Gli esiti dell’indagine sono integrati con dati provenienti dal Registro delle imprese, dalla banca dati dei bilanci depositati sempre presso il Registro delle imprese e della banca dati su import-export di Unioncamere Emilia-Romagna.
L’Osservatorio Innovazione è la combinazione della somministrazione di un questionario originale con altri database nella disponibilità del sistema camerale. Raccoglie e analizza dati sulle dinamiche del fenomeno innovazione e mette i risultati a disposizione degli attori dell’ecosistema regionale, per supportare le scelte a sostegno della competitività delle imprese.
I DATI DELL’OSSERVATORIO INNOVAZIONE EMILIA-ROMAGNA - 2022
La trasformazione digitale delle imprese sta interessando soprattutto la funzione di smart manufacturing (la cosiddetta “fabbrica intelligente”) che rappresenta il 35% delle tecnologie 4.0 introdotte sin qui e la funzione di smart supply chain, ovvero la digitalizzazione dei processi di filiera che assorbe un ulteriore 35% in regione.
Dal 2019 al 2022 le imprese emiliano-romagnole con oltre un milione di fatturato che hanno introdotto almeno una innovazione sono l’86% del totale. Le imprese senza alcuna innovazione si concentrano nella fascia dimensionale 0-9 addetti e in quella 10-49. Quasi due terzi delle imprese nella fascia dimensionale 50-250 ha introdotto oltre 5 innovazioni nello scorso triennio, mentre ben l’82% delle imprese oltre i 250 addetti ha introdotto oltre 5 innovazioni.
La prima voce di innovazione riguarda il miglioramento di prodotti e servizi (circa il 13% dell’innovazione regionale). Poi nuovi prodotti e servizi (11%) e macchinari (9%). Soluzioni di minor impatto ambientale riguardano il 9% dell’innovazione regionale.
Il 76% delle imprese emiliano-romagnole hanno introdotto almeno una tecnologia digitale 4.0 nel proprio processo produttivo. Circa un quarto non lo ha fatto: Il ritardo principale è concentrato nella fascia dimensionale 0-9 e 10-49, sebbene esista un 13% di imprese tra i 50 e i 250 addetti e un 5% oltre i 250 che non ha ancora intrapreso la strada della digitalizzazione. Va registrato che in media il 26% della piccola impresa (fino a 50 addetti) ha introdotto almeno 5 tecnologie digitali e oltre la metà delle imprese oltre 250 addetti ha fatto altrettanto.
Il profilo di digitalizzazione delle imprese presenta tecnologie 4.0 a maggiore e minore adozione.
Le tecnologie per la sicurezza digitale (cyber security) sono quelle che vedono la più ampia quota di adozione (il 43% delle imprese), seguite dal cloud computing (35%), sistemi informativi di gestione dei clienti (34%) e condivisione dati tra fasi del processo industriale (30%). Le tecnologie a minor intensità di adozione sono la realtà aumentata (2,5%) e l’intelligenza artificiale (3,3%).
La sicurezza informatica, pur essendo una tecnologia dichiarata dalla maggioranza delle imprese, non appare adeguatamente accompagnata da una strategia di sicurezza permanente.
In media, il 46% delle imprese dichiara di aver introdotto una strategia permanente di cybersecurity, ma la consapevolezza cresce con la struttura dimensionale dell’impresa e ben il 77% delle imprese oltre 250 addetti ha adottato una strategia permanente, contro il 44% della piccola impresa.
In Emilia-Romagna la trasformazione digitale sta interessando soprattutto la funzione di smart manufacturing (la cosiddetta “fabbrica intelligente”) che rappresenta il 35% delle tecnologie 4.0 introdotte sin qui e la funzione di smart supply chain, ovvero la digitalizzazione dei processi di filiera che assorbe un ulteriore 35% di trasformazione 4.0 in regione. A fianco di queste due dimensioni, presentano maggior ritardo le funzioni di accompagnamento al lavoro collaborativo uomo-robot, rappresentato dallo smart work che assorbe solo il 5% delle tecnologie 4.0 e l’abilitazione intelligente dei processi con ausilio di big data e intelligenza artificiale che riguarda solo il 12% della digitalizzazione in atto. La cybersecurity, che pur presenta tassi di dichiarata adozione molto elevati, appare ancora marginale nella strategia complessiva di digitalizzazione del processo produttivo in Emilia-Romagna, quando messa al confronto con altre funzioni.
L’adozione di tecnologie 4.0 e di soluzioni di economia circolare sono correlate a tutti i livelli di complessità tecnologica. Si evidenzia pertanto un modello di innovazione ad elevata complessità organizzativa in cui scelte sul lato dell’efficienza energetica e nell’uso dei materiali va di pari passo con l’introduzione di tecnologie digitali anche complesse.
“L’Osservatorio Innovazione dell’Emilia-Romagna – riflette Carlo Battistini presidente della Camera di commercio della Romagna – è uno degli strumenti con cui l’ente costruisce quella puntuale conoscenza del tessuto economico necessaria a sviluppare azioni mirate, dunque efficaci per sostenere le imprese. Rincorriamo affannosamente le risposte, risposte a tutto – aggiunge Battistini - Ma in questo momento storico occorre riflettere sulla domanda, perché solo la domanda apre le porte dell'invenzione e dell'innovazione; ciò che immaginiamo è più importante di quello che conosciamo. Diamo spazio alle domande per trovare soluzioni innovative. I dati dell'osservatorio innovazione della regione Emilia-Romagna esprimono il potenziale innovativo e costruttivo di questa dinamica nel tessuto imprenditoriale”.
Per informazioni: innovazione@ciseonweb.it / www.ciseonweb.it/osservatorio/index.htm