"Ben venga il tour annunciato nei giorni scorsi dall'assessore Igor Taruffi nei Comuni dell'Appennino da Rimini a Piacenza; siamo infatti convinti che vada posta sempre più attenzione a tutte le aree interne nessuna esclusa, aree che - pur presentando problematiche complesse - rischiano di non venire pienamente considerate perché magari non sono dotate di impianti sciistici che hanno sofferto per la carenza di neve". Così il presidente di Confcooperative Emilia Romagna Francesco Milza è intervenuto a margine del consiglio di presidenza dell’Organizzazione tenutosi oggi al Palazzo della Cooperazione di Bologna.
"Noi da tempo ribadiamo un concetto – ha scandito Milza -: bisogna promuovere lo sviluppo dell'intero territorio regionale, non della sola asse della Via Emilia. Questa Giunta, come ricordato dall'assessore Taruffi, ha già preso importanti iniziative negli ultimi anni sul tema e occorre continuare su questa strada, potenziando gli interventi".
"Il tema dell'Appennino – ha continuato il presidente regionale di Confcooperative - non può essere relegato alla sola carenza di neve, problema che pure va affrontato a partire dai ristori e successivamente da un ripensamento di questa economia invernale. L'Appennino vive se le persone continuano a viverci, per questo è fondamentale investire sui servizi senza i quali lo spopolamento è inevitabile: trasporti, scuole, negozi, accesso alla rete per favorire la digitalizzazione (vero e proprio bisogno primario), presìdi sanitari. Serve un grande sforzo per una ‘territorializzazione’ dei servizi, è finito il tempo delle centralizzazioni che creano falsi risparmi perché finiscono solo per aumentare le diseguaglianze sociali tra i territori innescando poi la necessità di intervenire con ulteriori risorse"
"Il territorio regionale va reso attrattivo per cittadini e imprese in ogni sua parte, non solo nei centri urbani o lungo l'asse della Via Emilia".
"In quest'ottica – ha aggiunto Milza - bene ha fatto la Regione a investire sulle cooperative di comunità a partire dal recente bando da 200.000 euro. Si tratta di imprese che nascono con lo scopo di trattenere i servizi e creare sviluppo e occupazione a beneficio dei paesi di Appennino e aree interne che rischiano lo spopolamento. Il sistema cooperativo è impegnato da anni su questo fronte, avendo già investito importanti risorse proprie".
"All'ultima Conferenza regionale della montagna dell'estate scorsa - conclude il presidente di Confcooperative Emilia Romagna - è stato annunciato che sono 900 i progetti del PNRR che riguardano il nostro Appennino, con 370 milioni di euro attivati che riguardano in primis tutela del territorio e risorsa idrica, infrastrutture sociali, scuola e turismo. Occorre accelerare per mettere a terra queste iniziative considerando la difficoltà delle imprese a fare fronte agli aumenti di costo dei materiali; sono innanzitutto i Comuni i soggetti attuatori di questi progetti (per 229 milioni di euro), Comuni che però spesso si trovano senza adeguate competenze e strutture per gestire gli interventi. Il sistema cooperativo è pronto a fare la sua parte a fronte di condizioni economiche che garantiscano la sostenibilità delle imprese".