“Senza la possibilità di rimodulare i contratti con la Pubblica Amministrazione rivedendo i prezzi alla luce dei rincari di energia e materie prime, non potremo garantire a lungo la somministrazione dei pasti in scuole, presìdi ospedalieri e uffici pubblici”.
Lo ha detto Mirella Paglierani, referente ristorazione collettiva di Confcooperative Lavoro e Servizi e presidente della cooperativa Gemos di Faenza, ospite ieri negli studi Rai di Bologna durante l'edizione delle 14 del TGR Emilia-Romagna, nel corso della quale ha rilanciato a livello regionale l’appello unitario delle associazioni del settore diffuso lunedì scorso in conferenza stampa alla Camera dei deputati a Roma.
“Le Istituzioni sembrano essersi dimenticate di un comparto composto in Italia da 1.500 aziende con 110.000 addetti e un fatturato complessivo di 6,5 miliardi di euro – ha sottolineato Paglierani -. La cooperazione emiliano-romagnola rappresenta una vera eccellenza del settore: le cooperative di ristorazione collettiva qui presenti danno lavoro a 24.000 addetti, pari al 95% del totale regionale. È un patrimonio che va tutelato e salvaguardato, per questo siamo pronti ad una grande mobilitazione”.
“Le nostre aziende non sono più nelle condizioni di assorbire da sole questi aumenti di costo, con bollette triplicate e rincari dei generi alimentari che oscillano tra il 20 e il 40% generando enormi squilibri economici e finanziari – ha ribadito la referente per la ristorazione collettiva di Confcooperative Lavoro e Servizi -; occorre una revisione dei contratti con la Pubblica Amministrazione, altrimenti rischiamo il collasso di un intero settore con forti implicazioni sociali e sul mondo del lavoro”.