“Prendiamo atto di quanto i nostri appelli alla stabilità e alla continuità di governo siano stati inascoltati e disattesi, a causa dell’irresponsabilità di un pezzo della classe politica italiana. Questa crisi di governo, inaspettata e intempestiva, genererà conseguenze economiche e sociali che ricadranno su famiglie e imprese. La nostra sensazione è che tutti i protagonisti di questo corto circuito politico-istituzionale non abbiano fatto tutto quanto era nelle loro possibilità per evitare e risolvere la crisi”.
Lo ha dichiarato Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna, nell’ambito di alcun interviste con i quotidiani locali.
“L'Italia – ha aggiunto Milza – ha un disperato bisogno di stabilità, credibilità, efficienza e slancio. E credo che un efficace esempio in questo senso possa arrivare proprio da quei territori più virtuosi che trainano la ripresa del Paese, come l'Emilia-Romagna".
“Ora confidiamo – ha sottolineato Milza – che il governo dimissionario, seppure nelle sue limitate funzioni, possa comunque affrontare le sfide più urgenti in attesa delle urne, pur sapendo che sarà molto difficile farlo dal momento che resta in carica per la sola gestione ordinaria”.
La preoccupazione principale per il presidente di Confcooperative Emilia Romagna riguarda in particolare i progetti finanziati dal PNRR. “Ci sono importanti risorse in ballo, abbiamo sempre detto che siamo davanti ad un’occasione storica per il rilancio del Paese e non possiamo certo perdere questo treno per i ritardi dettati dal Parlamento”.
In vista delle elezioni politiche fissate per il 25 settembre, Milza condivide l’appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla responsabilità dei partiti affinché vi sia da parte di tutti un contributo costruttivo nell’interesse del Paese. “Da parte nostra – ha concluso Milza – ribadiamo la nostra disponibilità a dialogare con tutte le forze politiche per promuovere il valore della cooperazione, un modello di impresa inclusivo e sostenibile, capace di ridurre le disuguaglianze sociali, tutelare il lavoro, salvaguardare le produzioni made in Italy e dare prospettive di sviluppo anche alle aree più periferiche. Tutte azioni di cui il Paese ha grande bisogno”.