ENERGIA, -30% NEI COSTI CON LE COOP DI UTENTI

ENERGIA, -30% NEI COSTI CON LE COOP DI UTENTI

Convegno di Confcooperative Consumo e Utenza sul fenomeno della povertà energetica. Gardini: “La tassazione su kwh frena la competitività delle imprese italiane”.

mercoledì 1 dicembre 2021

“Il contesto che stiamo vivendo fa emergere il fenomeno della povertà energetica che trova le sue radici nella disuguaglianza. Oltre 2,6 milioni di famiglie sarebbero, secondo Arera, destinatarie di 2,4 – 3 miliardi di euro di bonus per abbattere il caro

bolletta, ma un'ampia platea di queste famiglie rischia di restarne esclusa. E si tratterebbe comunque di risposte provvisorie. Dopo il superamento della fase di emergenza servono soluzioni innovative, sostenibili, sensibili ai territori e alle persone. La cooperazione è attrezzata per guidare questa transizione capace com'è di offrire risposte strutturali. La 49a settimana sociale dei Cattolici Italiani a Taranto ci indica il primato di una transizione ecologica equa che non lasci indietro nessuno, questo è il tema con il quale diamo avvio con questa iniziativa ad un percorso che coinvolge cooperative, soci, studiosi e istituzioni per promuovere e potenziare cooperative di utenti e comunità energetiche che tagliano il costo dell’energia elettrica di oltre il 30%”. Lo ha detto Roberto Savini (nella foto in gallery), presidente nazionale e regionale di Confcooperative Consumo e Utenza nel corso del convegno “Transizione verde e povertà energetica” tenutosi al Palazzo della Cooperazione di Roma.

“Il costo dell’energia elettrica è un elemento che grava sui costi e sulla competitività delle nostre imprese, oltre a soffiare nelle vele dell’inflazione. Eurostat, per il primo semestre del 2021 – ha puntualizzato Maurizio Gardini presidente di Confcooperative commentando i dati Censis Confcooperative su rilevazione Eurostat (nella foto principale il suo intervento) – ha rilevato in Italia un prezzo lordo per kilowattora pari a 15,84 centesimi di euro. Peggio di noi fa solo la Germania (18,13) nella graduatoria dei paesi dell’Unione Europea. L’Italia si colloca in ogni caso sopra la media UE di 3 centesimi per kwh e presenta una delle differenze più ampie fra prezzo lordo e prezzo al netto di imposte e tasse. L’incidenza fiscale rappresenta una penalizzazione per le imprese italiane che pagano l’energia 3,5 centesimi più che in Austria e Belgio, 4,5 cent più che nei Paesi Bassi, 5 cent più che in Francia, Spagna e Portogallo e quasi il doppio di quanto costa alle imprese in Finlandia e Danimarca”.

 

Nelle foto, alcune immagini dell’evento di questa mattina al Palazzo della Cooperazione di Roma.