“L’approvazione definitiva del Decreto Legislativo sulle pratiche commerciali sleali è un’ottima notizia per il comparto agroalimentare perché consente di riequilibrare i rapporti tra i soggetti della filiera, dando maggior tutela alle imprese fornitrici di beni agricoli e alimentari. Non possiamo che esprimere quindi la nostra soddisfazione per la conclusione di un iter che ci ha visto sin dall’inizio tra i principali sostenitori”.
Così Giorgio Mercuri, presidente Alleanza Cooperative Agroalimentari (nella foto), commenta il via libera definitivo da parte del Consiglio dei Ministri al Decreto legislativo che recepisce la Direttiva UE 2019/633 del Parlamento europeo in materia di pratiche commerciali sleali.
“Il provvedimento giunge proprio in una fase di estrema difficolta delle imprese agroalimentari – spiega Mercuri – che stanno sostenendo un generalizzato aumento dei costi di produzione (dalle materie prime ai costi di energia, dai costi degli imballaggi a quello dei trasporti): grazie alla nuova legge, gli accordi commerciali in essere dovranno essere rivisti entro sei mesi dall’entrata in vigore della nuova disposizione al fine di uniformarli alle nuove regole e questa potrebbe divenire l’occasione anche per riequilibrare i prezzi ai maggiori costi di produzione”.
“Le nostre organizzazioni di rappresentanza – prosegue Mercuri – sono pronte ad affiancare le loro 5.000 cooperative associate sia per presentare denuncia contro coloro che mettono in essere pratiche commerciali vietate, sia nell’eventuale risoluzione bonaria di controversie che dovessero coinvolgere le associate”.
L’Alleanza Cooperative Agroalimentari esprime infine apprezzamento “per il lavoro svolto dal Governo e dal Parlamento, che hanno accolto molte delle osservazioni e delle proposte da noi formulate: in particolare esprimiamo soddisfazione per l’avvenuto riconoscimento della specificità del rapporto intercorrente tra l’agricoltore socio e la sua cooperativa o la sua organizzazione di produttori, nonché l’aver previsto come facoltativa l’assistenza da parte delle organizzazioni professionali per la deroga sulla durata minima dei contratti”.