Hanno visto i loro fatturati ridursi drasticamente a causa delle chiusure imposte durante il 2020. Continuano a fronteggiare gli effetti delle misure anti-contagio, a partire dallo smart-working nelle aziende che ridimensiona fortemente le loro attività. Nell’ultimo anno e mezzo hanno riorganizzato i servizi per rispettare le norme anti-Covid, spesso sostenendone i costi aggiuntivi, tra rotazione dei turni dei pasti, distanziamenti, sanificazioni, porzioni monodose, contingentamento degli ingressi, dispositivi per la misurazione delle temperature.
E adesso? “Adesso ci è stato imposto di verificare e limitare gli accessi ai servizi mensa in appalto ai soli possessori di Green Pass, addossandoci la responsabilità del controllo degli accessi e senza definire chi si debba accollare i costi di tale attività. Costi che sicuramente non possono ricadere sulle società di ristorazione che sono mere esecutrici di un servizio ricevuto a seguito di contratto di appalto. Il tutto è esploso a seguito di una FAQ sul sito del Governo pubblicata in fretta e furia all’inizio di agosto”.
Chi parla è Marco Placci, direttore di Gemos, cooperativa aderente a Confcooperative Romagna e con sede a Faenza (1270 dipendenti di cui 730 soci), attiva soprattutto nella ristorazione collettiva, che ha chiuso il 2020 con un bilancio sceso sotto i 50 milioni di euro in calo del 28% per gli effetti del Covid, “ma nonostante questo siamo riusciti a garantire un utile e a salvaguardare i posti di lavoro” aggiunge Placci.
Il dibattito sul Green Pass nelle mense aziendali tiene banco da giorni e trova la ferma opposizione delle Organizzazioni dei lavoratori: il Governo lo ha imposto per la ristorazione di ogni ordine e grado, “compresa la ristorazione collettiva, ossia le mense aziendali, che sono una cosa profondamente diversa dai normali pubblici esercizi e non possono in alcun modo esservi uniformati” dice Placci.
COSA DICE LA FAQ DEL GOVERNO?
Ecco il testo della FAQ presente sul sito del Governo.
Per la consumazione al tavolo nelle mense aziendali o in tutti i locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti pubblici e privati, è necessario esibire la certificazione verde COVID-19?
Sì, per la consumazione al tavolo al chiuso i lavoratori possono accedere nella mensa aziendale o nei locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti, solo se muniti di certificazione verde COVID-19, analogamente a quanto avviene nei ristoranti. A tal fine, i gestori dei predetti servizi sono tenuti a verificare le certificazioni verdi COVID-19 con le modalità indicate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 giugno 2021.
COME HA REAGITO GEMOS
“Nonostante la confusione, dopo il decreto legge del Governo del 22 luglio scorso, ci siamo subito attivati per garantire il rispetto delle regole e ci siamo così adeguati alle novità, non senza difficoltà – spiega Placci -. Speravamo che il Governo facesse distinzione tra le mense aziendali e i pubblici esercizi come ristoranti e bar, ma invece così non è stato. Abbiamo dovuto subito impostare attività di controllo per verificare il possesso dei Green Pass nelle mense aziendali, individuando personale appositamente dedicato per questo servizio; ci siamo adoperati per ottenere strumenti tecnologici che facilitino e velocizzino le operazioni di controllo”.
LE RICHIESTE DELLA RISTORAZIONE COLLETTIVA
“Crediamo che l’obbligo del Green Pass per accedere alle mense aziendali rappresenti un’ulteriore penalizzazione del comparto della ristorazione collettiva, già pesantemente colpito dalle chiusure imposte dal Covid” sottolinea Mirella Paglierani, presidente di Gemos e referente Confcooperative Lavoro e Servizi per la ristorazione collettiva. “Serve innanzitutto maggiore chiarezza a livello normativo e che si evitino certi paradossi – continua Paglierani -. Le mense aziendali sono parte integrante del luogo di lavoro, non sono un pubblico esercizio; che senso ha chiedere il Green Pass solo per queste e non per stare in ufficio o nei reparti produttivi? E i lavoratori senza Green Pass dove dovrebbero consumare il pranzo? In ufficio? La mensa sarebbe sicuramente più sicura dal punto di vista delle norme anti-contagio”.
“Noi siamo favorevoli al Green Pass, nella nostra cooperativa ci siamo impegnati per promuovere la vaccinazione tra i soci e i lavoratori cercando anche di convincere i più scettici e ottenendo buoni risultati – continua Mirella Paglierani – ma se il certificato Covid non è richiesto sul luogo di lavoro, riteniamo che non possa essere richiesto nemmeno per la mensa aziendale. Occorre uniformità e secondo noi le mense aziendali devono essere esautorate da questo obbligo, anche perché quelle rimaste sempre aperte anche durante il lockdown hanno garantito il massimo rispetto delle norme anti-contagio. Va fatta una distinzione chiara e netta tra la ristorazione collettiva, come le mense aziendali, e la ristorazione commerciale rappresentata dai pubblici esercizi in generale. Si tratta di attività diverse che non possono ricevere lo stesso trattamento”.
A cura dell’ufficio stampa e comunicazione di Confcooperative ER