Un Osservatorio per far conoscere e promuovere il PSPP (Partenariato Speciale Pubblico Privato), uno strumento che può sostenere e promuovere il cambiamento nella gestione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano, rendendo fruibili tanti beni pubblici inutilizzati e arricchendo l’offerta culturale di moltissimi territori.
Questa l’importante iniziativa che nasce dalla proposta di Anci, Alleanza delle Cooperative (Agci, Confcooperative, Legacoop) e Forum del Terzo Settore, e che si occuperà di monitorare le buone prassi, promuovere formazione, sia nel pubblico che nel privato, sostenere la diffusione di questo nuovo modello di valorizzazione del patrimonio culturale italiano e promuoverlo come motore delle politiche di sviluppo dei territori a base culturale.
Per Veronica Nicotra, segretario generale di Anci, “i Partenariati Speciali Pubblico/Privato sono un’opportunità importante. Ai Comuni italiani è affidato infatti il 70% del patrimonio culturale e per far sì che questo patrimonio diventi sempre di più una leva di sviluppo economico sostenibile e di coesione sociale per i nostri territori, è necessario sostenere modelli di valorizzazione come i PSPP che sanno guardare a progetti di lunga durata e che pongono al centro anche il tema della sostenibilità economica”
“I PSPP sono in grado di unire in modo virtuoso privato e pubblico nella logica di una nuova e diversa valorizzazione del patrimonio culturale in Italia – dichiarano Mauro Lusetti, Maurizio Gardini e Giovanni Schiavone, presidenti Legacoop, Confcooperative e Agci per Alleanza delle Cooperative Italiane -. Se già prima della pandemia il 60 per cento del patrimonio culturale diffuso nel nostro Paese era sottoutilizzato o non utilizzato, possiamo immaginare che questa fotografia non potrà che peggiorare nel prossimo futuro. E a questo scopo non bastano solo i restauri e le riqualificazioni materiali dei siti culturali e degli edifici pubblici. Con i PSPP è possibile invece creare percorsi virtuosi che offrono nuovo valore per comunità e territori. La cooperazione per prima, anche forte della propria intersettorialità, ha promosso e sostenuto la sperimentazione di questi modelli. L’Osservatorio è la naturale prosecuzione di un percorso che ci auguriamo porti i PSPP ad affermarsi sempre di più come modello di lavoro tra pubblico e privato. La call VIVIAMO CULTURA sostenuta dai Fondi mutualistici della cooperazione per accompagnare progetti di valorizzazione basati sul PSPP è l’esempio di come si possa concretamente promuovere una modalità di lavoro condivisa tra imprese e pubblica amministrazione che, insieme, si adoperano nell’interesse della valorizzazione sostenibile dei patrimoni culturali italiani.
Conclude Claudia Fiaschi, portavoce Forum nazionale del Terzo Settore: “I PSPP hanno la capacità di unire realtà diverse e di valorizzare la ricchezza di espressioni che sono presenti nelle comunità del nostro Paese. Il Terzo Settore, nelle sue varie componenti - dal volontariato all’associazionismo alla cooperazione sociale -, crede fortemente nella costruzione di percorsi virtuosi, insieme alle pubbliche amministrazioni, per generare sviluppo sostenibile, sociale, ambientale ed economico a partire dal patrimonio culturale. Un bene culturale non valorizzato è sinonimo di impoverimento sociale, di abbandono dei territori e delle comunità. È questo dunque il momento storico in cui abbiamo la responsabilità di promuovere reti, progettazione diffusa e ampia. Solo così potremo veder crescere modelli in grado di dare nuova linfa alle comunità”.
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